Il primo elemento caratterizzante un rapporto di lavoro è la contrattazione dell'orario di lavoro che un'azienda, impresa o un datore di lavoro stabilisce con i suoi dipendenti.
In Italia l'orario lavorativo ha come limite massimo 40 ore settimanali, considerando come settimana lavorativa ogni periodo di sette giorni ed è il datore di lavoro a stabilire l'inizio della settimana stessa. Se però si considerano gli straordinari, intesi come le ore in cui la prestazione di lavoro supera l'orario normale, le ore complessive non possono superare le 48 ore settimanali. Nel caso in cui il limite fissato venga superarto, le aziende con più di dieci dipendenti sono chiamate ad informare tempestivamente la direzione provinciale del lavoro, motivando il prolungamento dell'orario.
Il lavoro straordinario prevede un aumento di retribuzione per la prestazione lavorativa straordinaria rispetto a quella dovuta per il lavoro ordinario ed è regolato dalla contrattazione collettiva o previo accordo tra datore di lavoro e dipendente per una durata che ha come limite massimo le 250 ore annuali.
Secondo la normativa vigente non è stato fissato un limite giornaliero di orario lavorativo, ma è deducibile legendo il testo che, avendo diritto un lavoratore ad 11 ore di riposo giornaliere, la prestazione lavorativa non può superare le 13 ore giornaliere. Questo limite però non è tassativo, ma fondamentale è il rispetto delle ore settimanali.
Inoltre se l'orario lavorativo giornaliero supera le 6 ore, il lavoratore ha diritto ad una pausa la cui durata viene stabilita dalla contrattazione collettiva. È previsto poi un giorno di riposo settimanale: ogni sette giorni il lavoratore ha diritto a 24 ore di riposo consecutive.
Per quel che riguarda il lavoro notturno, considerato tale nel momento in cui un lavoratore sia in attività per almeno tre ore consecutive in un periodo compreso tra le 24 e le 5, lavoratore notturno non può superare la soglia di 8 ore di lavoro nell'arco delle 24 ore.
Infine nella contrattazione è previsto per il lavoratore un periodo di ferie retribuite che generalmente non possono essere inferiori a quattro settimane all'anno.
Il riferimento giuridico per la fissazione dell'orario di lavoro è attualmente la Legge n.133 del 2008 e la Legge n.183 del 2010, cha ha apportato modifiche alle precedenti normative soprattutto per quel che concerne il regime sanzionatorio.