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studenti in un laboratorio di chimica

"Tutti pazzi per la chimica", si chiama così la diciottesima giornata nazionale Orientagiovani di Confindustria che si è tenuta l'11 ottobre 2011 presso l'Hangar Bicocca di Milano.

La scelta del nome è stata detatta dai risultati dell'indagine della Confederazione degli industriali italiani, dalla quale risulterebbe che la facoltà universitaria che garantirebbe più possibilità di lavorare dopo la laurea sarebbe quella di Chimica. Dai dossier elaborati da Assolombarda e Federchimica emergono dati positivi: tremila ragazzi immatricolati, contro i mille di qualche anno fa; tra quelli che conseguono la laurea circa il 90% trova lavoro attinente a ciò che ha studiato a meno di tre anni dal conseguimento del titolo. Però soltanto uno studente italiano su due ha frequentato nella sua vita un corso di chimica.


Confindustria dice che bisognerebbe orientare meglio i ragazzi su percorsi di studio concretamente spendibili nel mercato del lavoro, e quindi indirizzare risorse verso gli istituti tecnici e le facoltà tecnico scientifiche.

"Le persone che lavorano in questo settore non sono intercambiabili e occorrono professionalità specifiche con un livello più elevato della media" così Cesare Puccioni, presidente di Federchimica, spiega come il 95% dei  laureati in chimica riesca ad avere un contratto a tempo indeterminato entro tempi molto brevi.

Ma sono vari i dati positivi per chi sceglie la chimica. L'importo medio degli stipendi dei laureati in ambito chimico è nettamente superiore rispetto a quello previsto dagli altri settori. I termini per avere una pensione sono più sicuri, grazie ad un fondo di previdenza integrativa con alto numero di iscritti.
Una conferma che siamo nell'epoca delle discipline scientifiche e che giovani dovrebbero tenerne conto quando compiono le scelte per il loro futuro lavorativo.

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