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Flora, da quanto tempo ti trovi a Londra?

Sono arrivata a Londra lo scorso novembre, nel 2010.

Che lavoro fai?Flora al telefono nel suo ufficio a Londra

Sono una accountant per la Jaffe&Co American Tax International. In pratica, lavoriamo per clienti americani che vivono e lavorano negli UK e che devono pagare le tasse anche negli Stati Uniti.

Raccontaci tutto quello che hai fatto nella tua vita lavorativa prima di arrivare nella capitale inglese?

Porta pizze quando andavo al Liceo, traduttrice mentre frequentavo l’Università, accompagnatrice turistica a Roma quando mi sono trasferita e interprete subito dopo la fine del Master.

Cosa hai studiato?

La vecchia laurea in Traduttori e Interpreti, che ora si chiama Mediatori Linguistici, se non sbaglio.

Perché Londra?Perché in Italia non riuscivi a trovare lavoro o non è questa la ragione?

In Italia la situazione è critica anche a causa della crisi, tornare a Genova  non è stata una decisione felice ai fini professionali. Nonostante io lì abbia le mie radici, ho sentito il richiamo di Londra piuttosto forte.

Dove ti trovavi prima di tornare a Genova?

Ero a San Diego, dove per tre mesi ho frequentato un corso di perfezionamento dell’inglese.

Quando parli di "richiamo di Londra" lasci sottindere che c'eri già stata. Avevi già vissuto e lavorato a Londra?

Avevo già visitato Londra svariate volte, ma non vi avevo mai vissuto né lavorato.

Come hai trovato il lavoro che stai facendo adesso?

Dopo aver distribuito curricula a piene mani, ho trovato lavoro grazie a un semplice passaparola.

Il passaparola funziona anche lì?

Sì, certo, funziona anche qui.

Parlavi già molto bene inglese quando hai iniziato la ricerca del lavoro a Londra?

Parlavo già piuttosto bene.

Qual è il miglior modo per apprendere l’inglese?

Per apprendere propriamente l’inglese lo studio delle basi è fondamentale. Quando capiamo a fondo i meccanismi della struttura grammaticale di una lingua diversa dalla nostra, siamo già a un terzo dell’opera. Dopodiché, bisogna praticare sur scène. Non c’è nulla al pari del vivere nel posto e della comunicazione quotidiana con i madrelingua. Se questo non fosse possibile per diverse ragioni, ci sono anche altri metodi: leggere in lingua - sia giornali che libri - aiuta tantissimo, per esempio, oppure guardare film in versione originale.

Quali sono i canali per la ricerca di un lavoro in Inghilterra?

Vi sono diversi siti, dipende molto dal tipo di occupazione che si vuole. Solitamente chi è alle prime armi con la lingua tende a cercare nell’ambito della ristorazione - da lavapiatti, a cameriere, a barista. Il sito per cercare lavoro a Londra più popolare è gumtree.com/london, un equivalente del Porta Portese romano, dove si possono trovare i più svariati generi di annunci. Su tutto il territorio britannico, poi, sono attivi i Job Centre, dove si effettua la registrazione e si attende risposta.

È molto diversa la ricerca in Inghilterra rispetto a quella in Italia?

Non direi, l’efficienza dei Job Centre è paragonabile ai nostri Trova Lavoro. Però qui, alla fine, il cercatore caparbio è premiato.

Tu appartieni alla cerchia dei cercatori caparbi?

Credo di sì. Se non altro, avevo ben chiaro in testa che se fossi rimasta a Londra sarebbe stato per un lavoro che valesse la pena.

Come hai reso interessante il tuo curriculum inglese? Hai qualche consiglio da dare in merito a chi vorrebbe cercare un lavoro in Inghilterra?

Bisogna sfrondarlo quanto più possibile da tutte quelle informazioni accessorie che ci inorgogliscono tanto. Qui il nostro formato europeo non funziona ed è essenziale fornire dati ridotti all’osso: tipo di lavoro, mansione effettuata, date. Tipo di educazione ricevuta, titolo conseguito, date. Extra Skills: per esempio, conoscenza del computer, patente, eccetera. Senza dimenticare i dati personali, non serve altro.

Il lavoro che stai facendo adesso lo avresti potuto fare anche in Italia?

No

Perché?

Perché in Italia non ci sarebbe mercato per la contabilità rivolta agli Americani.


Sei soddisfatta del salario che ricevi? Ti permette di vivere bene?

Dopo anni di stage non pagati o lavori sottopagati, ora posso dire di essere soddisfatta. Sono però anche amareggiata dal fatto che in Italia gente in gamba continui a essere sminuita con il solito lavoro a tempo determinato da 800 euro al mese.

In Italia ti avrebbero pagato allo stesso modo?

No.

Perché sei così sicura che in Italia facendo lo stesso lavoro non avresti ricevuto lo stesso salario?

Perché in Italia non ti pagano in base a quello che sai fare. Se non hai esperienza professionale maturata nel campo, qualunque esso sia, da noi ti sfruttano. Il mio capo, qui, mi ha versato un corrispettivo in denaro per le ore spese a fare il training. A Roma, per frequentare il training da accompagnatrice turistica, hanno chiesto dei soldi a me.

Hai colleghi italiani?

No.

Hai mai subito discriminazioni di sesso in ambiente lavorativo a Londra?

No.

E in Italia?

Purtroppo sì ho subito discriminazioni in quanto donna.

Raccontaci cosa ti è successo.

Preferisco di no, se non ti spiace.

Nella tua esperienza di lavoro all’estero ti è mai capitato di subire un trattamento diverso (peggiore) per essere italiana o comunque straniera?

Mi è capitato durante la ricerca del lavoro.

Cosa ti è successo?

Ero ad un colloquio per una società, unica italiana in mezzo agli inglesi. L’intervista era andata bene, ma mi hanno poi fatto sapere via e-mail che avevano preferito privilegiare i connazionali, per quel lavoro. Non me la sono presa, trovo che sia un discorso sensato.

Si vive meglio in Inghilterra o in Italia?

In Italia.

Ti manca la tua Patria?

Mi mancano il mio mare e i miei monti.

Cosa ne pensi di questa ondata di giovani che fugge dall’Italia senza altra scelta?

Direi che è triste e che bisognerebbe rimanere a cercare di cambiare il proprio paese dall’interno, se non facessi parte di coloro fuggono all'estero. Ma non posso dirlo.

Cosa non cambieresti mai dell’Italia?

Ottima domanda.

Te la ripeto? 🙂

Sono orgogliosa di essere italiana e mi trovo spesso a difendere l’immagine che del nostro Paese arriva all’estero. Però con questa domanda mi mandi proprio in crisi.

Qual è la prima cosa che cambieresti? Quella che ti piace di meno?

Il Vaticano, credo che la principale fonte dei nostri problemi politici derivi da lì. E’ troppo vicino e potente perché non ci influenzi le menti. E lo dico avendo ricevuto un’educazione cattolica e credendo tutt’ora all’esistenza di un dio.

Qual è la differenza principale tra gli inglesi e gli italiani sul piano lavorativo?

Gli inglesi sono più produttivi e temo con forza che sia un fattore climatico...

Vivresti tutta la tua vita a Londra?

No, tornerò a posare le mie stanche ossa in Liguria. Magari fuggirò da qualche altra parte, prima.

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