"Direi soprattutto per verificare la veridicità. Si presentano sempre più persone con ruoli marginali che dichiarano di avere ricoperto posizioni di direzione. Approfittano del cambiamento per proporsi per ruoli superiori e abbozzano un profilo di responsabilità che invece non era effettivo."
Per quali figure le accade?
"Soprattutto per quelle intermedie nelle aree tecniche e amministrative."
Con quali conseguenze per il candidato?
"Chi fa così non riceve una valutazione positiva. Preferisco il candidato che dichiara le sue effettive competenze e aggiunge le aspettative per il ruolo."
Quali sono i cambiamenti che sta registrando tra le figure professionali? E portano dei vantaggi a voi selezionatori?
"Adesso è molto più semplice mettersi in mostra. Per noi ora è più facile capire se tra i concorrenti ci sono figure con una certa anzianità in azienda e potrebbero essere motivate al cambiamento. Spesso questo tipo di meccanismo consente il contatto diretto e si salta la società di selezione. E l'azienda si avvantaggia anche per i costi più bassi."
Fino a che punto e in che modo, le informazioni sul web su di un candidato, possono incidere sulla vostra selezione?
"Salvo non ci sia qualcosa di grave, io tendo a non precludere il contatto diretto, il primo colloquio e eventualmente di persona. Quello che trovo però mette già dei punti che io andrò a verificare durante il colloquio."
Nei prossimi due anni, per il processo di selezione, ritiene di fare più riferimento a profili e informazioni presenti sul web?
"Sì, direi di sì. Soprattutto per la velocità con cui si può ottenere una prima rosa di candidati e a costi sempre minori."
Fonte: Repubblica.it