Secondo l’ultimo rapporto Ocse sull’imprenditoria femminile basato sui dati di 40 stati relativi al 2009 l’Italia è seconda in Europa per richiesta di incentivi all’imprenditoria femminile. Le donne, infatti, insieme ai giovani, godono di diverse agevolazioni volte a promuovere l'imprenditoria femminile.
Il 3,62% delle donne italiane è una lavoratrice autonoma o un'imprenditrice, mentre il 12,62% è freelance. Le aziende guidate da donne sono il 26,8% del totale. I settori in cui sono più rappresentate sono quelli del commercio, dell'accoglienza e dei trasporti, mentre in quello dell’economia verde la presenza delle lavoratrici donne è raddoppiata ed è destinata a crescere ancora.
L’Osservatorio sull’imprenditoria femminile di Unioncamere nel 2012 ha registrato, nonostante la crisi, quasi 7mila imprese femminili in più rispetto all'anno precedente, con un incremento dello 0,5%. Esse si concentrano per lo piú nell'Italia Centro-Settentrionale, in modo particolare in Toscana, Lazio e Lombardia.
In attuazione della Legge 215/1992 il Ministero per lo Sviluppo Economico e i vari enti locali mettono a disposizione ogni anno fondi speciali attivando bandi per la nascita di imprese avviate da donne. Tali bandi considerano il tipo di progetto imprenditoriale, l’ubicazione territoriale, le risorse economiche necessarie, l’eventuale collegamento con progetti di sviluppo territoriali e il settore di riferimento; a tal proposito, al primo posto c’è il settore agricolo, seguito da quello manifatturiero, commerciale, ed infine progetti legati al turismo o al settore dei servizi.
Possono accedere alle agevolazioni imprese individuali, cooperative, società di persone e società di capitali se presentano le seguenti caratteristiche: è un'impresa di piccole dimensioni ed ha una gestione prevalentemente femminile.
Altre agevolazioni, oltre a favorire l'avvio di un'attività, consistono nell'aiutare le donne ad acquisire attività preesistenti; all'ampliamento e all'ammodernamento dell propria attività; alla formazione del personale in azienda.
Diverse sono le istituzioni che erogano anche finanziamenti a fondo perduto, per cui è buona norma tenere sempre sotto controllo i siti delle istituzioni comunitarie (Unione Europea) e di quelle statali (Governo) e quelli regionali. Inoltre, si consiglia di consultare il sito dell’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo dell’impresa e quello della Camera di Commercio più vicino alla sede della propria impresa.
Esiste un portale per la promozione dei comitati regionali per l'imprenditoria femminile, consultabile al sito: www.imprenditoriafemminile.camcom.it
Torna a: L'imprenditorialità