A differenza di molti italiani che oggi puntano a lavorare all'estero, Luciano ha avuto modo di conoscere un paese tanto lontano e diverso come la Cina pur restando a vivere in Italia.
Luciano, infatti, lavora per la più importante azienda italiana che si occupa di fornire e distribuire energia elettrica, l'Enel. Attualmente il suo lavoro consiste nel coordinamento di attività inerenti alla verifica dei requisiti di fornitori di energia cinesi che si propongono come potenziali partner dell'Enel.
Può spiegarci brevemente in cosa consistono questi requisiti che l'Enel richiede ai suoi potenziali partnet?
I requisiti sono di vario genere, legale, economico-finanziario, requisiti tecnici e qualità delle aziende; sono requisiti necessari tanto per le aziende italiane, quanto per quelle cinesi e per quelle in tutto il resto del mondo.
In cosa consiste il suo lavoro quando si reca in Cina?
Si tratta di fare un Audit delle aziende cinesi che operano nel campo dell'energia; cioè valutare dati e procedure delle imprese per verificare i requisiti della gestione, i requisiti di qualità e i requisti tecnici delle diverse aziende. Spesso è compresa anche una visita dettagliata nelle linee di produzione.
Da quanto tempo hanno avuto inizio le sue visite in Cina per motivi professionali?
Mi reco in Cina per lavoro dal 2006 e ci vado costantemente tre quattro, volte all'anno per periodi che vanno dai 10 ai 15 giorni l'uno. L'ENEL utilizza un sistema di qualificazione imprese dagli anni '90, e a causa della globalizzazione ci sono più candidati in Cina.
È stato scelto dall'azienda per questo tipo di attività o si è candidato lei stesso per interessi personali?
Scelto dall'azienda.
Quali grandi differenze ha riscontrato dal punto di vista professionale e delle politiche aziendali, tra il sistema italiano e quello cinese?
Prevalentemente differenze relative al mercato. Infatti il mercato interno è per la Cina un mercato enorme e le politiche aziendali sono compeltamente diverse. Nel mercato elettromeccanico ad esempio non hanno problemi a vendere come qui in Europa.
Dal punto di vista professionale abbiamo grosse differenze di know how e professionalità; mi riferisco alle conocenze e alle abilità necessarie per svolgere una attività professionale, in Cina sono indietro decisamente da questo punto di vista.
C'è una diversa percezione del problema ambientale in Cina, oppure è già presente una certa sensibilità ai problemi legati all'attività produttiva
accelerata e incontrollata?
La percezione dell'impatto ambientale in Cina ancora non c'è, o perlomeno non si nota.
Nelle sue frequenti visite in Cina ha avuto modo di conoscere Italiani, o stranieri occidentali, che vivono stabilmente in Cina? Che opinioni hanno del mercato del lavoro in Cina?
Molti Tedeschi. Loro sono stati i primi a "scoprire" la Cina economicamente parlando, ci sono anche molti Francesi e Italiani e mi hanno riferito che il mercato del lavoro in Cina è molto buono e fornisce molte opportunità in ambito professionale. (LEGGI LE INTERVISTE a Giorgia e a Enzo)
Lei ha mai preso in considerazione l'idea di vivere in Cina?
Assolutamente no, mai preso in considerazione una cosa del genere.
Cosa apprezza di più della loro società e del loro sistema?
Il loro sistema decisionale, decidono di fare una città di 15 milioni di persone e dopo 10 anni è fatta.
Avendo avuto contatti diretti con questo paese, che attualmente vive una crescita economica impressionante, ritiene che continuerà ad essere la più grande potenza economica nei prossimi anni?
Attualmente lo è senza dubbio ma secondo me nei prossimi anni avrà una flessione da questo punto di vista.