Definizione di mobbing
Il mobbing è una pratica contro legge di induzione all'abbandono del posto di lavoro attraverso atteggiamenti oppressivi e/o vessatori messi in atto da propri superiori (mobbing verticale) o colleghi (mobbing orizzontale).
Le motivazioni alla base di questa pratica sono molteplici, dalla semplice antipatia alla ritorsione per il rifiuto di un compromesso; l'attuazione di essa comporta l'innestarsi di dinamiche persecutive tali da ripercuotersi negativamente sulla psiche della vittima, dando origine a disturbi anche gravi come quello post-traumatico da stress.
Ottenere giustizia si può ma non è semplice: bisogna infatti dimostrare che tutta una serie di atteggiamenti e comportamenti vessatori siano continuativi nel tempo oltreché strategici e finalizzati. Nel frattempo è bene seguire alcuni consigli su come resistere.
Mobbing e metodo Ege
Esiste ad ogni modo un metodo scientifico, tale metodo Ege (dal nome dello psicologo ideatore Harald Ege) che riesce a descrivere la pratica del mobbing in sette parametri:
- che avvenga sul luogo di lavoro
- che si verifichi con una frequenza costante (alcune volte al mese)
- che duri da almeno sei mesi
- che si venga sistematicamente isolati, le proprie mansioni cambiate senza giustificazione, impossibilitati a comunicare, umiliati o minacciati di violenza fisica o morale
- che vi sia un dislivello tra gli antagonisti da far sì che la vittima venga relegata in una posizione di inferiorità tale da non potersi difendere
- che vi sia un avanzamento tale della pratica da far riportare alla vittima conseguenze a tutti i livelli (socio-psico-fisico)
- che vi sia a monte uno scopo negativo ed un intento persecutorio
L'esistenza di tali condizioni è comprovabile alla somministrazione di un questionario specifico detto LIPT-EGE ed un colloquio sulla vicenda lavorativa. Solo l'esito positivo di questo esame potrà dare inizio alla pratica di valutazione dei danni subiti e del relativo risarcimento.