La penosa classifica delle regioni in base al numero di morti bianche vede primeggiare la Lombardia, con il record di 55 vittime fin'ora. La provincia lombarda peggiore è Brescia, seconda solo a Torino, con 14 morti sui luoghi di lavoro che rivela un andamento peggiore rispetto all'interland milanese dove si registano 11 morti, nonostante sia molto più popoloso. Bisogna però precisare che la Lombardia ha più del doppio degli abitanti di qualsiasi altra regione italiana.
L'Emilia Romagna con 38 vittime è la prima in classifica se si calcola il numero di morti in rapporto agli abitanti. Nella sola provincia di Bologna ci sono stati 9 decessi.
La Sicilia con 35 morti risulta seconda dopo l'Emilia Romagna in rapporto al numero di abitanti. Ragusa e Catania 7 morti, Trapani 6, Messina 5.
Nel Veneto fin'ora ci sono stati 35 morti bianche: 7 nella provincia di Padova, 6 a Vicenza e Treviso e 5 sia a Venezia che a Rovigo.
Peggiora, rispetto all'anno precedente, il Lazio con 35 vittime. La sola provincia di Frosinone ha visto morire durante l'orario di lavoro 11 persone. E la provincia di Roma registra già 10 morti bianche: un netto peggioramento rispetto al 2010 con 20 vite spezzate in tutto l'anno.
La Toscana, regione che aveva avuto un andamento più positivo negli ultimi anni rispetto alle altre, conta già 30 vittime contro le 29 dell'intero 2010. Numero molto alto se si considera anche il numero di abitanti.
Queste, invece, le cifre registrate nelle altre province: Bolzano 12 morti; Frosinone 11 morti; Chieti 10; L'Aquila, Savona e Lecce 8; Napoli, Latina, Arezzo, Catania e Ragusa 7 morti; Bari 5.
Fonte: Associazione Nazionale Familiari Morti sul Lavoro