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"Parlami di te" è spesso la prima domanda con la quale il selezionatore inizia il colloquio di lavoro. Il selezionatore vuole capire se la persona che ha di fronte è adatta per la posizione di lavoro, ecco perché è fondamentale che il candidato riesca a fare una presentazione interessante di sé. Non ci si può limitare a ripetere le informazioni del curriculum vitae ed è sempre meglio preparare una risposta appropriata ancora prima dell'intervista.

Mi parli di lei: cosa dire al colloquio di lavoro?

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Cosa rispondere alla domanda "Parlami di te"?

Per iniziare bisogna capire per quale motivo il selezionatore ponga questa domanda. Cosa si nasconde dietro quel "Mi parli di lei"? Come detto poco sopra, il selezionatore ha il compito di individuare la persona più adatta per l'offerta di lavoro. Per questo motivo è importante che capisca le motivazioni che hanno portato il candidato, o la candidata, a inviare il proprio curriculum a quella specifica posizione di lavoro. A tale proposito il candidato dovrebbe fare una presentazione di sé che racchiuda, in modo più o meno sintetico, il suo background, la sua attuale situazione e l'obiettivo al quale aspira. In altre parole il candidato deve riuscire a presentare le informazioni più importanti relative al suo passato, al suo presente e al suo futuro.

"Mi parli di lei": le domande da porsi per rispondere al selezionatore

Gli aspetti sui quali riflettere per riuscire a rispondere a questa domanda del colloquio sono gli studi, le esperienze professionali, le proprie competenze, i risultati raggiunti e gli obiettivi professionali. Per fare ciò bisogna focalizzarsi sulla presentazione delle informazioni più importanti relative al proprio passato, presente e futuro.
Ad esempio, in riferimento al passato si deve saper spiegare quale sia stato il proprio background formativo, i propri studi, le prime esperienze di lavoro. Quali competenze si sono acquisite con la formazione? In che modo si è acquisita esperienza professionale in passato? Per quale motivo si è scelto un determinato settore professionale?




Punti di forza e debolezza per un candidato

Africa Studio || Shutterstock

In riferimento al presente, invece, ci si deve porre la seguente domanda: professionalmente parlando, dove mi trovo in questo momento? Che cosa so fare? A tale proposito si potrebbe fare leva su aspetti del proprio lavoro attuale che si ripresentano nella posizione alla quale ci si candida. Questo può essere un modo per sottolineare come si possa essere un valore aggiunto per l'azienda in questione.
Infine, con riferimento al futuro, si devono esporre quali siano i propri obiettivi professionali. A cosa si ambisce? Qual è l'obiettivo finale? Quest'ultimo aspetto si può ricollegare anche con le motivazioni che hanno spinto il candidato a inviare il proprio curriculum (magari si vuole crescere professionalmente, o si vuole cambiare settore).

Consigli per valorizzare la propria presentazione al colloquio di lavoro

Per riuscire a rispondere al meglio alla domanda "mi parli di lei" bisognerebbe riuscire a incastrare le proprie peculiarità con le caratteristiche ricercate nella posizione di lavoro. Per questo motivo è bene approfondire il testo dell'offerta di lavoro, in modo tale da captare se sia meglio evidenziare di più alcuni propri aspetti anziché altri. Da non sottovalutare neanche i valori e la mission dell'azienda. Un altro consiglio è di porre l'attenzione sempre sulle caratteristiche positive: dopo aver esposto i punti di forza, è utile fare degli esempi concreti che possano dimostrare in quali circostanze questi punti di forza siano risultati vincenti.

Esempio di risposta alla domanda "Parlami di te" del colloquio

Prendiamo un esempio di presentazione di un candidato per la posizione di Chef de partie (o capo partita) per un ristorante di livello.

Dopo aver terminato i miei studi all'alberghiero ho da subito intrapreso la mia carriera nel settore della ristorazione come aiuto cuoco, facendo esperienza in un piccolo ristorante locale. Dopo questo periodo, molto importante a livello formativo, ho deciso di intraprendere un'esperienza in una realtà più grande: sono subentrato come commis di cucina in un rinomato ristorante stellato nel centro di Roma. Mi sono occupato di molteplici attività, specializzandomi in particolare modo nella preparazione di salse. Qui, dove tutt'ora lavoro, con il tempo mi sono stati assegnati compiti sempre più difficili e stimolanti. In questo momento ho raggiunto piena autonomia nella preparazione di alcuni dei piatti più ricercati del locale. Le soddisfazioni più importanti sono arrivate con il riconoscimento della professionalità del team del ristorante in alcune delle testate gastronomiche più rilevanti a livello nazionale. Il mio obiettivo è quello di poter diventare Chef de partie: in questo momento penso che la mia esperienza professionale possa sposarsi con le caratteristiche richieste nella vostra offerta di lavoro.

Autore: Giulia Tartaglione

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