Siamo umani e tutti commettiamo errori nella vita. Non c'è da sorprendersi che questo possa accadere anche a lavoro. A volte ricevi una mano da qualcuno, altre volte devi darti da fare per trovare una soluzione al problema da solo. E se in una intervista ti dovessero chiedere di parlare di un errore che hai commesso a lavoro, sapresti rispondere? Ecco qui alcuni suggerimenti.
Gli errori a lavoro: perché il recruiter fa questa domanda?
Non temere se il recruiter ti fa questa domanda durante il colloquio di lavoro: è normale che in passato tu abbia commesso errori, tutti noi sbagliamo e impariamo da questi.
Il punto della questione è sapere cosa rispondere, per questo è importante sapere cosa vogliono conoscere i selezionatori con questa domanda. In pratica il recruiter vuole capire come ti districhi in situazioni diverse per vedere se sarai all'altezza delle attività che dovrai svolgere nel posto di lavoro.
Per molti affrontare un fallimento è motivo di ansia. In realtà riuscire a parlare e imparare dagli errori ci aiuta a capire se siamo adatti o meno a una mansione. Ci aiuta a conoscerci meglio. Non bisogna vergognarsi di questo! I selezionatori vogliono conoscere i nostri errori lavorativi per capire i nostri punti deboli e sapere dove potremmo migliorare.
Fare errori ci rende più umani. Rispondere negativamente a questa domanda non farà di te un lavoratore migliore, tutt'altro: significherebbe che non sai come affrontare certi problemi e che pensi che tutto ciò che fai è perfetto.
Come rispondere alla domanda "Parlami di un errore che hai commesso a lavoro"
Fai riferimento a un errore pratico
Nel momento in cui devi far fronte a questa domanda del colloquio di lavoro, è importante che sappia far riferimento a un errore non eccessivamente importante e che non sia costato troppo all'impresa, in termini di soldi, tempo o altri valori. Per questo, è sempre meglio pensare a come si andrà a rispondere alla domanda prima di fare l'intervista, così come alle possibili questioni che potrebbero porti a riguardo.
Spiega i fatti
Descrivi come si è verificato il problema. Esponi quali ostacoli hanno ostruito le tue mansioni e in che modo sono diventati un problema difficile da risolvere. Può essere più semplice se menzioni i fatti e cosa ha innescato quello che è successo senza incolpare nessuno, come vedremo di seguito.
Non incolpare o scusare nessuno
Mai e poi mai dare la colpa all'impresa per un errore che hai fatto. Questo è molto importante, perché faresti intendere di essere una persona poco organizzata, che non ha consapevolezza dei suoi incarichi e non sa come risolvere gli errori.
Cercare delle scusanti serve solo a far vedere che ci si mette sulla difensiva. È molto meglio divagare un po' sull'argomento: «Il team non era preparato per le attività che abbiamo assunto e non siamo riusciti a portare a termine quanto previsto».
Non ti colpevolizzare più del dovuto
Così come non devi dare la colpa agli altri, allo stesso modo non devi esagerare con te stesso. È vero hai commesso un errore, forse l'hai risolto o forse no, ma non puoi assumerti troppe responsabilità o caricarti di colpe.
Che cosa hai imparato?
Questa è la parte più importante di tutte. Che cosa hai imparato dal tuo errore? Che insegnamento ti porti dietro? Che cosa farai d'ora in avanti? Come affronterai situazioni simili?
Mostra al selezionatore che cosa hai fatto per trovare una soluzione, se possibile, oppure come hai imparato a fronteggiare la stessa situazione se si dovesse ripresentare in futuro.
Traduzione a cura di: Giulia Tartaglione