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Ottobre 2011

Europa meette in mora l'Italia

La Commissione Europea ha inviato al Governo italiano una lettera di messa in mora e le autorità italiane adesso hanno due mesi per inviare le proprie osservazioni. È un processo di infrazione che l'Unione europea ha aperto contro l’Italia perché le direttive europee della sicurezza sul lavoro non sono state rispettate.

Lo scorso 30 settembre è stata inviata una lunga e dettagliata lettera al Primo ministro, Silvio Berlusconi. Nella lettera è contestato il Testo unico sulla sicurezza riformato dal decreto Sacconi il 3 agosto 2009. L'Europa contesta soprattutto la norma denominata. salva manager.

Nella lettera si comunica che le modifiche alle norme per la prevenzione degli infortuni sono uno smantellamento dei diritti dei lavoratori e potrebbero costare agli italiani una multa di tre milioni di euro. La Commissione Europea ha deciso infatti di avviare la procedura contro l’Italia, contestando come il Decreto 196/2009 violi le norme comunitarie in almeno sei punti:



  • deresponsabilizzazione del datore di lavoro in caso di delega
  • proroga per la redazione del Documento di Valutazione
  • rischi in caso di nuove imprese e violazione dell’obbligo di presentazione per quelle sotto i 10 dipendenti
  • posticipazione dell’obbligo di disporre una valutazione dei rischi da stress lavoro correlato
  • proroga dell’entrata in vigore delle norme sulla sicurezza per cooperative e protezione civile
  • proroga nell’applicazione delle disposizioni antincendio per strutture ricettive con più di 25 posti letto

Che succede adesso?

Il Governo italiano ha due mesi di tempo per inviare le proprie osservazioni all'Europa. Se le osservazioni non dovessero convincere l'Europa, il Governo italiano avrà altri due mesi per adeguare le norme italiane a quelle europee o dovrà pagare una multa da 22 mila a 700 mila euro per ogni giorno passato senza regolarizzare la situazione.

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