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Si sta svolgendo in questi giorni caldi di agosto in tante località turistiche italiane la  Campagna sui diritti e contro il lavoro nero nel settore del Turismo. L'iniziativa è promossa dalla  FILCAMS (Federazione Italiana Lavoratori Commercio Turismo e Servizi) CGIL nazionale.

Tra il milione e il milione e mezzo in alcune stagioni i lavoratori impiegati in questo settore e il 35% degli stagionali che allietano le vacanze estive di questo 2011 è a nero totale. Il 15% è costituito da lavoratori immigrati. Lo rivela un'inchiesta de "L'Espresso".

Sul famoso settimanale si legge: "Da Nord a Sud non cambia la situazione: contratti a chiamata da 4 o 10 ore al mese che nascondono settimane lavorative di 80 ore; false cooperative a cui subappaltare la manodopera per togliere ogni permesso di malattia ai lavoratori; dipendenti costretti a dormire nelle cabine sulla spiaggia."

Secondo la FILCAMS il fenomeno del lavoro sommerso e irregolare risulta notevolmente aumentato nell’ultimo periodo a causa della crisi economica. Soprattutto, sono aumentate tutte quelle forme di lavoro grigio, cioè parzialmente regolato, che nasconde diverse forme di lavoro sommerso e irregolare, come: contratti atipici; contratti registrati come part-time, ma con reale orario di lavoro full-time pagato fuori busta; contratti a chiamata svolti con regolarità; utilizzo in nero di lavoratori in Cassa integrazione o in mobilità.




In questo contesto sono due le conseguenze da subito evidenti:

1) risparmiando sui costi del personale, rimangono all'interno del mercato imprese inefficienti.

2) i contratti irregolari e la scarsa tutela dei diritti si ripercuotono sull’occupazione femminile (già probelmatica in Italia), che rappresenta il 58% del settore.

Negli ultimi due anni, gli anni della crisi, il fenomeno del lavoro sommerso è aumentato nel Belpaese da nord a sud in maniera indiscriminata, soprattutto a causa della provenienza di tanti lavoratori dell’est Europa, non interessati ad eventuali regolarizzazioni, ma solo ad ottenere un’occupazione per la stagione estiva.

Fonte: CGIL.it

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